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Nell'attuale contesto mediale, i dispositivi digitali sembrano mandare in crisi le tradizionali pratiche di studio e lettura. Sommersi dal sovraccarico cognitivo e dal diluvio di stimoli informativi, costantemente impegnati a scorrere schermi tattili, i lettori di oggi mostrano un approccio spesso "distratto", affrettato, impaziente, si muovono sulla superficie del testo senza immergersi in profondità, con il rischio di una perdita della comprensione dei significati. A seguito della crescente diffusione della lettura digitale, fuori e dentro la scuola, i ricercatori sono chiamati a valutarne i punti di forza e debolezza, le prerogative e i rischi. Le nuove modalità di lettura ristrutturano le nostre abitudini cognitive e il nostro pensiero? È meglio leggere su carta o in digitale? Per la lettura online servono nuove competenze? E come possiamo insegnare agli studenti a leggere criticamente sullo schermo? Sono solo alcuni dei quesiti ai quali questo volume, servendosi del contributo di saperi diversi che vanno dalla pedagogia agli studi sui media, dalla psicologia cognitiva alle neuroscienze, cercherà di rispondere, ponendosi tra le due posizioni contrastanti del "mito della superficialità", evitando quindi l'ottimismo acritico nei riguardi del presente e del "mito della profondità", rifuggendo così dall'idealizzazione nostalgica di un passato ormai perduto.